La pratica della quarantena (la separazione del malato dal sano) è in atto da molto tempo. Già dalla stesura dell’Antico Testamento, per esempio, esistevano delle regole per isolare i lebbrosi. La quarantena come la conosciamo oggi non è stata fatta fino alla morte nera del 14 ° secolo (la peste). Venezia ha istituito il primo sistema formale di quarantena, richiedendo alle navi di rimanere all’ancora per 40 giorni prima arrivare al porto e sbarcare.
“Quarantena” deriva dal latino “per quaranta”.
Quarantena origini e storia
Il modello veneziano è stato usato da tutta Europa fino alla scoperta, alla fine del 1800, che i germi causano malattie. Funzionari sanitari hanno iniziato a adattare le quarantene pensando ai singoli microbi. A metà del XX secolo, l’avvento degli antibiotici e delle vaccinazioni di routine ha reso le quarantene su larga scala un ricordo del passato, ma oggi il bioterrorismo e le malattie emergenti come la SARS e il CORONAVIRUS minacciano di far risorgere l’antica tradizione, su scala di intere città come sta già avvenendo. In questa linea temporale, segui l’evoluzione della quarantena, dall’epoca romana ai giorni nostri.
Isola del Lazzaretto Venezia
Nel 1468 un decreto del Senato della Serenissima istituisce sull’isola un Lazzaretto con compiti di prevenzione dei contagi, detto “Novo” per distinguerlo dall’altro già esistente vicino al Lido (detto “Vecchio”), dove invece erano ricoverati i. Luogo di “contumacia” (qui fu inventata la “quarantena“) per le navi che arrivavano dai vari porti del Mediterraneo, sospette di essere portatrici del morbo. Per rendere efficiente la struttura sanitaria furono costruiti molti edifici fra cui grandi tettoie (“teze”) per l’espurgo delle merci. Si usavano soprattutto fumi di erbe aromatiche, quali ginepro e rosmarino.
Nel 1576, racconta Francesco Sansovino, essa è “dotato di cento camere et dalla lontana ha sembianza di castello”. L’aspetto è dovuto a un centinaio di grandi camini alla veneziana di cui erano dotate le casette poste a ridosso del muro di cinta.
Il Medico della Peste, con il suo becco da uccello, con rostro adunco riempito di essenze medicamentose, munito di occhiali, guanti, una lunga tunica di puro lino e una bacchetta. Fu ideata dal dottor Charles De Lorme, testimone della drammatica pestilenza del 1630 a Venezia, con l’ingenua speranza che ciò bastasse a proteggere contro i miasmi e i pericoli mortali dell’epidemia. La sua nuova funzione estremizza i sentimenti: mescolando la sofferenza con la gioia, scongiurando per sempre il pericolo, il grande uccello porrà sotto le sue ali protettive la Serenissima. La peste a Venezia.