IL diaframma
Con il diaframma si indica comunemente la grandezza dell’apertura del diaframma a iride di un obbiettivo, che fa entrare la luce all’interno dell’apparecchio fotografico e che, in genere, si può allargare e restringere. Aumentando il diametro dell’apertura si aumenta la quantità di luce che raggiunge la pellicola o il sensore. Insieme alla velocità di otturazione (che regola il tempo durante il quale la luce pio’ impressionare), questa apertura determina l’esposizione, cioè tutta la luce che raggiunge la pellicola/sensore. Il diaframma ha poi un’altra importante funzione: regola la profondità di campo, cioè la zona della scena che risulta più nitida.
L’apertura del diaframma è regolata da una serie di stop, ogni stop raddoppia o dimezza la qualità di luce che entra nell’apparecchio ed è segnato con una serie di n° codificati: f/1.2, f/1.4, f/2, e così via. Questi numeri diventano più alti man mano che l’apertura del diaframma diminuisce. Perciò f/16 corrisponde a una apertura ridotta. i valori f/ più bassi indicano il massimo dell’apertura ottenibile con quell’obbiettivo.
Dunque; con il diaframma tutto aperto, la profondità di campo è scarsissima. Risulta nitido solo il soggetto principale. restringendo l’apertura, la profondità di campo si allunga risultando nitido il soggetto più lontano e lo sfondo, ma il primo piano non è ancora a fuoco. Con diaframma chiuso al massimo, la profondità di campo è tale da fare apparire nitide anche le immagini ed i soggetti in primo piano.
IL diaframma