Carl Warner, Liverpool 1963, cresciuto come nerd d’arte. Da ragazzo trascorre molte ore nella sua camera da letto immerso nel suo mondo immaginario ispirato dai manifesti, di Dalì e Woodroofe, e dai disegni di Dean e Hipgnosis. Carl Warner ha iniziato ha studiare al Maidstone College Art per diventare un illustratore. Si accorge sin da subito che la sua vera passione e il suo occhio creativo era più adatto alla fotografia. Nel 1982 si laurea in fotografia. Carl Warner inizia a lavorare come assistente di David Lowe e si inserisce nel mondo della fotografia conoscendo direttori artistici, modellisti e ritoccatori che lavoravano nella pubblicità. Di seguito comincia a lavorare da solo come fotografo still life per alcuni giornali e agenzie pubblicitarie, che avevano notando in lui una capacità impressionante nel creare paesaggi e situazioni solo fotografando in studio. Dopo essersi affermato come fotografo pubblicitario Carl Warner va alla ricerca di qualcosa di nuovo e diverso da fare per sfogare il suo talento e riaccendere l’interesse per al fotografia. L’idea di creare mondi nuovi gli venne quando passeggiando trovò dei funghi che a lui parvero come alberi.
Li porto in studio e con pochi altri ingredienti creò un paesaggio, i funghi diventarono delle splendide querce millenarie. Nei successivi anni continua a lavorare e a creare il “Foodscape” facendosi notare dall’industria pubblicitaria che li utilizzavano per le loro campagne pubblicitarie. Nel 2008 il lavoro di Carl Warner venne notato anche dai critici d’arte. Gli venne dedicato un articolo sul Times e ricevette un attenzione mediatica da tutto il mondo. Incredibile cosa riesce a ricreare, un Boulevard parigino a base
di formaggio, un cottage fatto di caramelle o una foresta di cetrioli. Se si guardano alla prima occhiata sembrano quadri dipinti su tela, ma avvicinandosi si nota che il mare e’ composto da pesci e le colline da funghi, incredibile!!!! Il cibo utilizzato da Carl Warner è vero, verissimo e fresco naturalmente. Carl Warner utilizza
un ritocco digitale 3D (non potrebbe fare altrimenti) ma l’effetto e’ incredibile. Per realizzare una foto ci impiega anche 5/6 giorni, ” …tendo a disegnare un paesaggio convenzionale, perché ho bisogno di ingannare lo spettatore e fargli pensare che si tratti di una vera e propria scena reale…”. Le suo opere sono state raccolte in un libro per bambini per modificare la percezione per il cibo e per migliorare la conoscenza con esso.
“Mi è sempre piaciuto la disciplina del lavoro in studio e la spontaneità di lavorare all’aperto con luce naturale. Con il mio Foodscape posso unire le due cose ricreo la luce naturale in studio per mettere in evidenza i colori e la trama della natura vera, una scena quasi reale.”